Il seno troppo pronunciato può rappresentare un problema per la paziente non solo sotto il profilo estetico e psicologico ma anche per ragioni fisiche. Infatti, l’eccessivo peso prodotto da un seno voluminoso provoca un carico eccessivo sulla colonna vertebrale e mal di schiena consistente. L’intervento di riduzione del seno (mastoplastica riduttiva) ridimensiona il volume della mammella ricreando e rimodellandone contemporaneamente la forma. Dopo l’intervento la paziente potrà condurre una vita più libera nella società, nello sport e nella scelta dell’abbigliamento. L’operazione dona una nuova armonia tra forma, volume del seno e il resto del corpo. Il beneficio maggiore per la paziente è quello di ridurre il carico sulla colonna vertebrale e risolvere quindi il mal di schiena da esso indotto. Inoltre, si potrà godere di una maggiore libertà di movimento come nel caso dell’attività fisica.
La riduzione del seno può essere realizzata a tutte le età. Per quanto riguarda un’eventuale gravidanza, la paziente dovrà essere consapevole della possibilità che l’allattamento potrebbe esserne compromesso. Se il seno dovesse essere già abbastanza voluminoso in giovane età si puo procedere con la riduzione del volume con la liposuzione mammaria, procedura favorita dall’elasticità cutanea. L’anestesia è solitamente totale, ma se la paziente consente, si può utilizzare anche l’anestesia locale.
Prima di sottoporsi all’operazione, la paziente dovrà osservare alcuni accorgimenti e procedere con le indicazioni fornite dal chirurgo:
una buona prassi è quella di inviare in anticipo, ovvero prima della visita specialistica, le foto del proprio seno, da diverse angolazioni in modo tale da pianificare in modo ottimale l’esito dell’intervento.
eseguire in anticipo gli esami del sangue, PT (coagulazione), elettrocardiogramma e spirometria. Questi esami servono per valutare lo stato di salute prima di sottoporsi all’intervento. Se non dovesse essere possibile effettuarli in Italia, allora si provvederà ad eseguirli in clinica.
evitare di prendere il raffreddore perché bisogna affrontare l’operazione in condizioni di buona salute. Evitare di fumare poiché il fumo aumenta l’incidenza di alcuni rischi della chirurgia in generale.
alcuni farmaci antinfiammatori come l’aspirina (acido acetilsalicilico) possono aumentare il rischio di sanguinamento. Riportare al chirurgo ogni eventuale tipo di farmaco che si sta assumendo.
Il Prof. dott. Davor Mijatovic, rinomato specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva, durante la visita specialistica dovrà valutare, insieme alla paziente, il tipo di procedura chirurgica da realizzare, considerando le caratteristiche anatomiche del seno (tessuto cutaneo, ghiandola, tessuto muscolare e tessuto adiposo), le aspettative e la motivazioni della paziente. Quest’ultima dovrebbe riportare eventuali fattori rilevanti di storia clinica. E’ importante che il chirurgo conosca bene l’anamnesi della paziente. Al termine della visita, il chirurgo estetico illustrerà tutte le caratteristiche dell’intervento, gli accorgimenti del post-operatorio, rischi e complicanze possibili. La visita viene eseguita al momento dell’arrivo della paziente in clinica. Se la valutazione complessiva del chirurgo è positiva allora la paziente può essere operata il giorno successivo.
La più tradizionale tecnica di riduzione del seno e la cosiddetta procedura “a T rovesciata”. Il nome deriva dalla forma della cicatrice dopo l’intervento. Questa cicatrice si sviluppa intorno all’areola, e in basso verso la metà del seno e su tutta la piega dello stesso.
La tecnica di riduzione del seno a T rovesciata è utilizzata nel caso di grandi seni, soprattutto quelli con un eccesso di pelle. Con questa procedura il tessuto mammario centrale e inferiore viene conservato intorno all’areola. I segmenti interni, esterni e superiori del tessuto del seno vengono rimossi. La pelle viene poi suturata insieme alle suture interne riassorbibili. Questo metodo è applicabile nei casi di ptosi di grado 3 e 4. La ptosi è il fenomeno per cui il seno risulta svuotato e posizionato più in basso rispetto alla sua sede anatomica ideale. La ptosi ha una sua scala di valori che va da 0 a 5. Per calcolare esattamente il grado di ptosi si misura la distanza tra il solco sottomammario e la parte finale del seno. Se la distanza va da 1 a 2 centimetri la ptosi è lieve; se va dai 2 ai 4 centimetri la ptosi è media; se supera i 4 centimetri (fino a 10 centimetri) è elevata.
Un’altra tecnica per la riduzione del seno la una procedura ad “incisione verticale”, dove i seni sono aperti intorno l’areola e nel mezzo. Il tessuto mammario viene rimosso direttamente dalle parti centrali ed inferiori delle mammelle. Il tessuto rimanente viene poi suturato per modellare il seno internamente e la pelle verrà quindi chiusa. La cicatrice risultante è intorno all’areola e in basso verso la metà del seno. Questa procedura e generalmente utilizzata per lievi e moderate riduzioni del seno con grado di ptosi 2-3.
Nel caso di un seno eccessivamente prosperoso, con grado di ptosi 4-5, (in cui è indicata una riduzione di più di 800 grammi per ogni lato) si usa il metodo “innesto libero di capezzolo”. In questo procedimento il complesso capezzolo/areola viene rapidamente rimosso e collocato su una spugna salina umida. Il chirurgo plastico rimuove la maggior parte del tessuto dall’interno del seno e una volta che il seno è riformato, il complesso capezzolo/areola si innesta in posizione, prestando attenzione al posizionamento dello stesso al fine di aggiungere una riconnessione dei nervi per la reattività. Inoltre viene applicato un rinforzo sopra il complesso capezzolo/areola per assicurare una continua pressione sullo stesso per ottenere le migliori opportunità per la riconnessione del flusso sanguigno e delle terminazioni nervose. Eventualmente, piccole cicatrici potranno essere rimosse in un secondo momento in anestesia locale.
Il prezzo dell’intervento include anche l’alloggio per la convalescenza post-operatoria. Le pazienti trascorreranno alcuni giorni in confortevoli appartamenti fino al giorno della dimissione. Verranno quotidianamente visitati dal chirurgo e dal personale sanitario.
Nei primi giorni dopo l’intervento, i dolori che la paziente avvertirà saranno assolutamente normali. In ogni caso vengono prescritti appositamente antidolorifici ed antibiotici per evitare l’insorgenza di infezioni. E’ importante limitare i movimenti, soprattutto delle braccia, per non compromettere il lavoro dei punti di sutura.
Poiché quest’intervento di riduzione mammaria elimina una porzione di tessuto adiposo e cutaneo, il risultato è da ritenersi permanente. La forma definitiva del seno potrà essere apprezzata solo dopo alcune settimane dall’operazione. Aumenti significativi del peso corporeo potranno comunque interessare lievemente il volume del seno ma non sarà possibile, in alcuna maniera, la riformazione di una massa significativa. La forma ed il volume del seno rimarranno costanti per gli anni successivi e potranno essere influenzati dalla forza di gravità, dall’avanzamento dell’età e dalla perdita di tonicità cutanea.
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