Gli occhi sono uno dei nostri strumenti più espressivi: indicano con accuratezza i cambiamenti fisici, mentali e spirituali. Uno sguardo stanco e triste invecchia l’intero viso, così come occhi vivaci e giovani danno un’espressione dinamica a tutta la persona. La zona occhi è la parte più fragile e delicata del viso, perché la pelle in questa sede è sottile e trasparente, e quindi maggiormente esposta all’aggressione degli agenti interni ed esterni. L’azione del sole, del tempo, della predisposizione genetica e, a volte, dello stress determinano un appesantimento della regione palpebrale che si manifesta con eccesso cutaneo nella parte superiore dell’occhio e le cosiddette borse nella parte inferiore. La blefaroplastica corregge le palpebre cadenti, rimuove i gonfiori e le borse sotto agli occhi eliminando l’eccesso di grasso, muscolo e pelle da entrambe le palpebre, superiori e inferiori. Il risultato è un aspetto rinfrescato, con un contorno occhi più solido e più giovane. Questa procedura non può né modificare le occhiaie, le linee sottili e le rughe intorno agli occhi, né può cambiare le sopracciglia cascanti.
Prima di sottoporsi all’operazione, il paziente dovrà osservare alcuni accorgimenti e procedere con le indicazioni fornite dal chirurgo:
una buona prassi è quella di inviare in anticipo, ovvero prima della visita specialistica, le foto del proprio viso, in particolare l’area occhi, da diverse angolazioni in modo tale da pianificare in modo ottimale l’esito dell’intervento.
eseguire in anticipo gli esami del sangue, PT (coagulazione) ed elettrocardiogramma. Questi esami servono per valutare lo stato di salute prima di sottoporsi all’intervento. Se non dovesse essere possibile effettuarli in Italia, allora si provvederà ad eseguirli in clinica.
evitare di prendere il raffreddore perché bisogna affrontare l’operazione in condizioni di buona salute. Evitare di fumare poiché il fumo aumenta l’incidenza di alcuni rischi della chirurgia in generale.
alcuni farmaci antinfiammatori come l’aspirina (acido acetilsalicilico) possono aumentare il rischio di sanguinamento. Riportare al chirurgo ogni eventuale tipo di farmaco che si sta assumendo.
Durante la visita di blefaroplastica, il Prof. dott. Mislav Gjuric, otorinolaringoiatra e chirurgo estetico, esamina la zona interessata considerando la forma dell’occhio, il rilassamento della cute delle palpebre, la presenza di rughe (zampe di gallina), la presenza di accumuli adiposi (borse), la forma delle sopracciglia e la condizione generale del viso. Il paziente dovrebbe riportare eventuali fattori rilevanti di storia clinica. E’ importante che il chirurgo conosca bene l’anamnesi del paziente. Al termine della visita, il chirurgo estetico illustrerà tutte le caratteristiche dell’intervento, gli accorgimenti del post-operatorio, rischi e complicanze possibili. La visita viene eseguita al momento dell’arrivo del paziente in clinica. Se la valutazione complessiva del chirurgo è positiva allora il paziente può essere operato il giorno successivo.
Nella blefaroplastica superiore, il Prof. dott. Mislav Gjuric, prima annota le singole linee e le pieghe delle palpebre così da rendere, dopo l’incisione, le cicatrici il meno visibili possibile. Durante l’operazione viene pertanto eseguita l’incisione e l’eccesso di grasso viene rimosso, assieme alla pelle flaccida. In conclusione, vengono utilizzate fini suture per chiudere la suddetta incisione, minimizzando così la visibilità di alcuna cicatrice.
Nella chirurgia delle palpebre inferiori, il chirurgo annota le direttive per eseguire l’operazione, come avviene per la blefaroplastica superiore, ed esegue l’incisione in un sito poco visibile lungo le linee delle ciglia e le pieghe della palpebra inferiore. Il grasso in eccesso e la pelle flaccida vengono rimossi prima che l’incisione viene chiusa con suture sottili. Il muscolo viene invece “tirato” secondo il gergo chirurgico.
Il rigonfiamento delle palpebre causato principalmente da un eccesso di grasso può essere corretto da una blefaroplastica transcongiuntivale. L’incisione in questo caso viene realizzata all’interno della palpebra inferiore e il grasso in eccesso viene rimosso. Quando le suture vengono utilizzate per chiudere questo tipo di incisione esse sono invisibili. Le suture sono anche ad auto-dissoluzione e non lasciano pertanto cicatrici visibili.
La blefaroplastica è di solito condotta su una base ambulatoriale. Tipicamente, si esegue un’anestesia locale, combinata con una sedazione cosciente (nota anche come “stato crepuscolare”). In condizioni normali, blefaroplastica può richiedere da una a due ore.
Sensazione di dolore e stanchezza sono del tutto normali. Un certo gonfiore locale è anch’esso normale; in un paio di settimane, gonfiore ed edema cominceranno a diventare più leggeri fino a scomparire. Nei primi giorni la visione sarà disturbata dalla presenza dei cerotti che non permettono il normale movimento delle palpebre. Per qualche giorno una certa lacrimazione è normale. Il paziente dovrà assumere i farmaci che gli sono stati prescritti e seguire attentamente le prescrizioni comportamentali post-operatorie, tra cui l’applicazione del ghiaccio sulla benda per circa 20 minuti, ad ogni ora, al fine di ridurre l’edema. Quando il chirurgo lo ritiene opportuno, si procede alla rimozione dei punti e la sostituzione dei cerotti. Le normali attività possono essere riprese mediamente dopo 8 giorni. Si può mascherare il leggero rossore con una ridotta quantità di correttore cosmetico, poiché la procedura di intervento non lascia segni chirurgici troppo evidenti. Il normale fastidio agli occhi è limitato ai primi tre giorni e l’utilizzo del collirio e delle norme comportamentali suggerite aiuta notevolmente.
Questo intervento dona un’immagine più distesa e serena al volto. Il processo di guarigione è graduale ed è necessario attendere qualche settimana per apprezzare il risultato finale. Le cicatrici normalmente sono rossastre solo per alcuni giorni e tendono a scomparire in modo progressivo. I risultati durano nel tempo ma sono comunque legati allo stile di vita, all’esposizione solare, alla genetica e all’invecchiamento.
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